mercoledì 10 agosto 2011

Apertura imminente di un tunnel a Gerusalemme


Watch: Ancient escape tunnels discovered in Jerusalem

Hidden escape ways dug by Jews during Roman times revealed beneath City of David

Eli Mandelbaum

Jerusalem, Tisha B'Av, 70 AD. Roman legions swarm across the city and head for the Temple. Jewish rebels, determined to fight seek refuge, albeit temporary, in underground tunnels, dug beneath the City of David.

Some 2,000 years later, Israel's Antiquities Authority finished its excavation of the site, which will soon be open to visitors. Ynet was given a fascinating sneak peek at the historical site

Guarda il video di un tunnel antico scoperto a Gerusalemme – Città di Davide

E’ l’ipotesi di una via di fuga, scavata dagli ebrei, durante l’epoca romana secondo Eli Mandelbaun.

Siamo a Gerusalemme, Tisha B’Av 70 d.C. Legioni romane sono in tutta la città ed invadono l’area del Tempio. Ebrei ribelli, determinati a combattere, trovano rifugio seppur temporaneo, nelle gallerie sotterranee, scavate sotto la città di Davide.

Circa 2000 anni dopo, Israele, attraverso l’Autorità per le Antichità ha terminato lo scavo del sito e presto sarà aperto ai visitatori. Con questo video di Ynet potete dare uno sguardo a questa affascinante avventura nelle profondità di Gerusalemme.

(Traduzione a cura di Gianantonio Urbani)

lunedì 8 agosto 2011

Nuova scoperta in Israele

Ad Akko, splendida città posta sulla costa del Mediterraneo più conosciuta con il nome latino di San Giovanni di Acre, la Israel Antiquity Authority ha portato alla luce, scavando a 100 metri ad ovest da Tel Akko, un interessantissimo edificio pubblico di periodo bizantino risalente a 1500 anni fa che può essere identificato come un edificio di culto ovvero una Chiesa.
Secondo Nurit Feig, direttore dello scavo per conto della Israel Antiquities Authority, “Fino ad oggi le fonti cristiane ricordavano Akko ed il suo vescovo come una delle fondamentali località per il costituirsi della religione cristiana. Di ciò, ora sembra emergere dall’archeologia una prima tangibile prova. Si tratta di una scoperta importante per lo studio di Akko perché fino ad ora non sono stati ritrovati reperti risalenti al periodo bizantino, salvo quelli emersi dal quartiere residenziale situato vicino al mare”.
La IAA ha portato alla luce quello che appare come un grande edificio pubblico d’imponente costruzione così come i resti – tegole, pezzi di decorazioni in marmo, la ceramica e le monete – fanno pensare ad una struttura pubblica, probabilmente una chiesa, che veniva utilizzata dal Vescovo della città di Akko, nel periodo bizantino
Tubi di terra cotta sono emersi al di sotto dei livelli della parete e pavimenti a mosaico decorano una delle sue stanze. Gli abitanti dell’edificio avevano un’abbondante scorta di acqua proveniente da un pozzo che si trovava in uno dei cortili di l’edificio.
Le fonti paleocristiane raccontano come i vescovi di Akko e Cesarea parteciparono a importanti conferenze internazionali ed incontri che si occupavano di esporre la dottrina religiosa cristiana, così da attestare la centralità del cristianesimo ad Akko. Oltre a ciò, un anonimo pellegrino dalla città di Piacenza in Italia raccontava lo splendore della città nel corso dell’anno 570 d.C, in cui menziona le belle chiese all’interno del perimetro stesso della città.
La scarsità di resti bizantini che sono stati fino a questo momento rinvenuti può essere attribuita alle successive distruzioni.
Estremamente poi interessanti i materiali di rimpiego rinvenuti: materiali ellenisitici rinvenuti tra le fondamenta della struttura bizantina; in particolare, si tratta di vasellame proveniente dal bacino mediterraneo, tra cui anfore dall’Isola di
Rodi come indicato dalle maniglie che portano i nomi dei governatori.
Fonte: www.ilturista.info