E’ appena stato pubblicato il volume “Francesco e il Sultano. Atti della Giornata di Studio (Firenze, 25 settembre 2010)”, in Studi Francescani 108/3-4 (2011).
Il testo è importante perché davanti a tante letture anacronistiche - per non dire a volte proprio ideologiche - dell'incontro tra san Francesco e il Sultano, riporta una serie di studi che affrontano le fonti con un approccio critico.
Nell’introduzione al volume Padre Pietro Messa, Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum, ha scritto:
“San Francesco e il Sultano: basta solo il titolo per dire l’attualità del tema trattato nella Giornata di studio organizzata a Firenze dalla Provincia dei Frati Minori della Toscana. Certo c’è da riconoscere che il nesso della tematica con problematiche e domande del momento presente non è stato assente nella mente degli organizzatori e neppure dei numerosi partecipanti a tale incontro di studio”.
“Tuttavia proprio la cosiddetta “attualità” del tema trattato ha reso il tutto più difficile, o meglio ha richiesto un maggior accorgimento. Infatti in casi simili è facile cadere in anacronismi più o meno espliciti per cui si legge un testo datato – ma quale testo non è datato? in fondo lo sono tutti! – usando espressioni o categorie estranee allo stesso”.
“Nel caso presente riferendosi a frate Francesco o al sultano Melik Al Kamel si sentono, ad esempio, usare espressioni quali dialogo interreligioso, scontro di civiltà, ecumenismo, interculturalità e altre ancora tipiche del momento attuale e che più o meno volontariamente sono proiettate sul passato trovando così in esso – in un vero e proprio gioco di specchi – una attualità che può essere sia in positivo che in negativo”.
“Simile alla questione degli anacronismi è quella dello spostamento semantico, per cui medesime parole, gesti, spazi o fatti assumono con il variare di tempi, luoghi o culture significati diversi”.
“Tutto questo si è cercato di tener presente in fase di programmazione della giornata di studio San Francesco e il Sultano di cui ora vengono presentati gli Atti. C’è da riconoscere che non è stato facile perché la pressione culturale, sia da parte di singole persone che gruppi, è stata notevole. Soltanto la consapevolezza che ciascuna epoca è responsabile delle risposte che da alle varie occasioni o sfide del tempo presente e che il passato al massimo può offrire elementi che possono essere ritenuti come un aiuto – ma anche un ostacolo in certi casi – per affrontare la contemporaneità”.
“Fondamentalmente si è cercato di comprendere, a partire dalle fonti, “cosa è stato in sé” l’avvenimento dell’incontro tra Francesco d’Assisi e il Sultano – e questo grazie soprattutto alle relazioni di Giuseppe Ligato, Anna Ajello, e Pacifico Sella – per poi passare alla considerazione di “cosa è diventato”, ossia il significato assunto nei diversi periodi e in ciò importanti sono stati gli interventi di Chiara Frugoni e John Tolan”.
“Certamente non tutti i temi sono stati affrontati, anzi si sono aperti altri campi di indagine quali ad esempio il significato del “desiderio di martirio” presente nella vicenda non solo di frate Francesco, ma anche Chiara d’Assisi e Fernando da Lisbona divenuto Antonio di Padova (e in ciò importante il volume “Dai Protomartiri francescani a sant’Antonio di Padova” Atti della Giornata di Studio, Centro Sudi Antoniani, Padova 2011)”.
“Altro tema interessante da approfondire è se, e se sì con quale la modalità, l’episodio dell’incontro tra il Santo di Assisi e il Sultano è stato rappresentato nell’arte cinematografica che un ruolo importante ha avuto nell’ultimo secolo nella diffusione della conoscenza della vicenda di san Francesco”.
Il testo è importante perché davanti a tante letture anacronistiche - per non dire a volte proprio ideologiche - dell'incontro tra san Francesco e il Sultano, riporta una serie di studi che affrontano le fonti con un approccio critico.
Nell’introduzione al volume Padre Pietro Messa, Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum, ha scritto:
“San Francesco e il Sultano: basta solo il titolo per dire l’attualità del tema trattato nella Giornata di studio organizzata a Firenze dalla Provincia dei Frati Minori della Toscana. Certo c’è da riconoscere che il nesso della tematica con problematiche e domande del momento presente non è stato assente nella mente degli organizzatori e neppure dei numerosi partecipanti a tale incontro di studio”.
“Tuttavia proprio la cosiddetta “attualità” del tema trattato ha reso il tutto più difficile, o meglio ha richiesto un maggior accorgimento. Infatti in casi simili è facile cadere in anacronismi più o meno espliciti per cui si legge un testo datato – ma quale testo non è datato? in fondo lo sono tutti! – usando espressioni o categorie estranee allo stesso”.
“Nel caso presente riferendosi a frate Francesco o al sultano Melik Al Kamel si sentono, ad esempio, usare espressioni quali dialogo interreligioso, scontro di civiltà, ecumenismo, interculturalità e altre ancora tipiche del momento attuale e che più o meno volontariamente sono proiettate sul passato trovando così in esso – in un vero e proprio gioco di specchi – una attualità che può essere sia in positivo che in negativo”.
“Simile alla questione degli anacronismi è quella dello spostamento semantico, per cui medesime parole, gesti, spazi o fatti assumono con il variare di tempi, luoghi o culture significati diversi”.
“Tutto questo si è cercato di tener presente in fase di programmazione della giornata di studio San Francesco e il Sultano di cui ora vengono presentati gli Atti. C’è da riconoscere che non è stato facile perché la pressione culturale, sia da parte di singole persone che gruppi, è stata notevole. Soltanto la consapevolezza che ciascuna epoca è responsabile delle risposte che da alle varie occasioni o sfide del tempo presente e che il passato al massimo può offrire elementi che possono essere ritenuti come un aiuto – ma anche un ostacolo in certi casi – per affrontare la contemporaneità”.
“Fondamentalmente si è cercato di comprendere, a partire dalle fonti, “cosa è stato in sé” l’avvenimento dell’incontro tra Francesco d’Assisi e il Sultano – e questo grazie soprattutto alle relazioni di Giuseppe Ligato, Anna Ajello, e Pacifico Sella – per poi passare alla considerazione di “cosa è diventato”, ossia il significato assunto nei diversi periodi e in ciò importanti sono stati gli interventi di Chiara Frugoni e John Tolan”.
“Certamente non tutti i temi sono stati affrontati, anzi si sono aperti altri campi di indagine quali ad esempio il significato del “desiderio di martirio” presente nella vicenda non solo di frate Francesco, ma anche Chiara d’Assisi e Fernando da Lisbona divenuto Antonio di Padova (e in ciò importante il volume “Dai Protomartiri francescani a sant’Antonio di Padova” Atti della Giornata di Studio, Centro Sudi Antoniani, Padova 2011)”.
“Altro tema interessante da approfondire è se, e se sì con quale la modalità, l’episodio dell’incontro tra il Santo di Assisi e il Sultano è stato rappresentato nell’arte cinematografica che un ruolo importante ha avuto nell’ultimo secolo nella diffusione della conoscenza della vicenda di san Francesco”.