Menorah, Shofar e rotolo della
Torah su un medaglione d’oro del VII secolo
Trovata ai piedi del Monte del Tempio un'eccezionale
testimonianza del continuo legame fra gli ebrei e Gerusalemme
Durante gli scavi estivi ai piedi del Monte del
Tempio, l’archeologa dell’Università di Gerusalemme Eilat Mazar ha fatto una
scoperta eccezionale: due involti pieni di tesori tra cui 36 monete d’oro,
gioielli d’oro e d’argento e un medaglione d’oro con inciso il simbolo della
Menorah (candelabro del Tempio). Sul medaglione largo 10 centimetri sono incisi
anche uno shofar (corno d’ariete) e un rotolo della Torah.Archeologa di terza
generazione all’Istituto di archeologia dell’Università di Gerusalemme, Eilat
Mazar dirige gli scavi sulla sommità della Città di David e al muro meridionale
del Monte del Tempio. Dopo aver definito il ritrovamento una scoperta unica e
mozzafiato, Mazar spiega: “In questa zona abbiamo fatto ritrovamenti
significativi risalenti al periodo del Primo Tempio, un’epoca della storia di
Gerusalemme molto anteriore, quindi scoprire una Menorah d’oro a sette braccia
del VII secolo e.v. ai piedi del Monte del Tempio è stata una completa
sorpresa”.
Il reperto, dissotterrato solo cinque giorni dopo
l’inizio dell’ultima fase degli scavi all’Ophel, si può far risalite al tardo
periodo bizantino (inizi del VII secolo e.v.). Il tesoro di preziosi è stato
rinvenuto nelle rovine di una struttura pubblica bizantina a soli 50 metri dal
muro meridionale del Monte del Tempio. Mazar sottolinea che il fatto che i
manufatti siano stati scoperti così vicini alla Porta Tripla (sulla parete sud,
oggi murata) riflette il perpetuo desiderio di rinascita del popolo ebraico in
tutta la sua storia.
La Menorah, un candelabro a sette braccia che era
usato nel Tempio, è il simbolo nazionale dello Stato d’Israele e riflette la
presenza storica degli ebrei in questa regione. La posizione dei reperti al
momento del ritrovamento indica che uno degli involti era stato accuratamente
nascosto sotto terra mentre il secondo era stato apparentemente abbandonato in
fretta e sparpagliato sul pavimento.
Vista l’epoca degli oggetti e la posizione in cui sono
stati trovati, Mazar valuta che siano stati abbandonati nel contesto della
conquista persiana di Gerusalemme del 614 e.v. Dopo che i persiani
conquistarono Gerusalemme, molti ebrei colsero l’occasione per fare ritorno
nella città, andando a costituire la maggioranza della sua popolazione, nella
speranza di godere di libertà politica e religiosa. Ma quando il potere
persiano iniziò a declinare, anziché formare un’alleanza con gli ebrei, i
persiani cercarono il supporto dei cristiani e finirono col permettere loro di
espellere gli ebrei da Gerusalemme.
Appeso a una catena d’oro, il medaglione con la
Menorah era probabilmente un ornamento per un rotolo della Torah. In questo
caso si tratterebbe del più antico ornamento di rotolo della Torah trovato
finora in uno scavo archeologico. Era sepolto in una piccola depressione nel
pavimento, insieme a una medaglia d’oro più piccola, due pendenti, una
serpentina d’oro e un fermaglio d’argento, probabilmente tutti addobbi per
rotoli della Torah.
“A quanto pare – dice Mazar – la spiegazione più
probabile è che questo tesoro dell’fosse destinato ad essere un contributo per
la costruzione di una nuova sinagoga, in una posizione molto vicina al Monte
del Tempio. Quel che è certo è che la loro missione, quale che fosse, non ebbe
successo. Il tesoro fu abbandonato e i suoi proprietari non ebbero più modo di
tornare a recuperarlo”.
Il tesoro dell’Ophel (collina a nord del monte Sion
dove si trova il nucleo originario della città di Gerusalemme) è la terza
collezione di monete d’oro rinvenuta in scavi archeologici a Gerusalemme, dice
Lior Sandberg, specialista in numismatica all’Istituto di Archeologia. “Le 36
monete d’oro possono essere datate ai regni di diversi imperatori bizantini,
dalla metà del IV secolo all’inizio del VII secolo e.v.”. Insieme alle monete è
stato trovato un paio di grandi orecchini d’oro, un prisma esagonale d’argento
placcato d’oro e un lingotto d’argento. Resti di stoffa indicano che un tempo
questi oggetti erano avvolti in una borsa di stoffa simile all’involto che
conteneva il medaglione con la Menorah.
Gli scavi all’Ophel hanno fatto notizia qualche mese
fa quando Mazar ha annunciato la scoperta, nel 2012, di un’antica iscrizione
cananea (recentemente identificata come ebraica) che rappresenta il primo testo
alfabetico scritto mai rinvenuto a Gerusalemme.
La stagione di scavi 2013 è durata da aprile sino alla
fine di luglio, ed è stata condotta dall’Istituto di Archeologa dell’Università
di Gerusalemme. La Israel Antiquities Authority sta svolgendo lavori di
conservazione e sta preparando il sito per l’accesso del pubblico. Il sito si
trova all’interno del Jerusalem National Park dalla Israel Nature and Parks
Authority, che corre attorno alle mura di Gerusalemme, ed è amministrato dalla
East Jerusalem Development Company.
Il progetto Ophel è stato generosamente sovvenzionato,
sin dal 2009, da Daniel Mintz e Meredith Berkman di New York. L’intero progetto
comprende gli scavi archeologici e l’elaborazione dei reperti per la
pubblicazione, oltre alla conservazione e preparazione del sito per la sua
apertura al pubblico. L’Herbert W. Armstrong College di Edmond, Oklahoma, sostiene
le ricerche di Mazar inviando studenti volontari a partecipare agli scavi.
(Da: Ufficio stampa dell’Università di Gerusalemme,
09.09.13)
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha voluto
congratularsi con l’archeologa Mazar dicendo che ci troviamo di fronte “a una
attestazione di prim’ordine del legame che unisce il popolo d’Israele a
Gerusalemme, al paese e al loro retaggio: una Menorah, uno Shofar, un rotolo di
Torah. Se bisogna rappresentare l’essenza del nostro popolo, nessuna
descrizione potrebbe essere più concisa”.
(Da: Israel
HaYom, 10.9.13)