venerdì 7 novembre 2014

HIPPOS-SUSSITA, CITTA' DELLA DECAPOLI (ISRAELE). NUOVE CONFERME DOPO LA CAMPAGNA ESTIVA DI SCAVI

Riporto un articolo del direttore degli scavi di Hippos-Sussita, una città della Decapoli presso il Mar di Galilea, professor Michael Eisenberg dell'Università di Haifa - Zinman Institute of Archaeology



Gli archeologi scavano la devastazione
di un terremoto in una città romana:
il caso Hippos-Sussita

Arroccata sulla cima della montagna di Sussita, vicino alla riva orientale del Mare di Galilea, le rovine della città offrono una vista stupenda di questo antico lago. Una delle dieci città della Decapoli, è stata una enclave ellenistico-romana nell'antica Palestina durante il culmine dell'Impero Romano. Nota poi come Antiochia-Hippos, le sue rovine sono ora in fase di studio e di scavo da squadre di archeologi, studenti e volontari. Fino ad oggi hanno portato alla luce una ricchezza di manufatti e una serie di strutture di epoca ellenistica, romana, bizantina e ommayadi che coprono un periodo di mille anni, dal II secolo a.C. all’VIII sec. d.C.
Tra i resti rinvenuti vi sono colonne rovesciate e strutture danneggiate, la prova di un violento terremoto che distrusse la città nel 749 CE. Fu la fine di Antiochia-Hippos. I suoi abitanti la abbandonarono, per non tornare mai più. Ma gli archeologi hanno recentemente scoperto la prova di un altro terremoto avvenuto in precedenza ad Hippos. Questo si verificò nel 363 d.C., ed ha lasciato la città gravemente danneggiata, ma riedificabile. Durante l'ultima stagione di scavi il team ha scoperto una serie di resti scheletrici umani schiacciati sotto un tetto crollato della Basilica della città, considerata la più grande struttura della città stessa tra i principali edifici pubblici situati al centro del mercato. Tra i resti scheletrici sono stati quelli di una donna con un pendaglio d’oro, ciondolo a forma di colomba. Gli scheletri sono stati datati prima del 363 d.C. anno del terremoto, a causa di monete rinvenute tra il pavimento Basilica e altri elementi architettonici. In un altro luogo, hanno scoperto la prova della stessa distruzione del terremoto all'interno di un complesso termale romano. "Sotto le macerie del terremoto del 363 abbiamo trovato parte di una statua romana. È stata trovata la superba maestria romana in marmo, però solo la gamba destra di un uomo muscoloso appoggiato a un tronco”, ha detto M. Eisenberg a Discovery News.
L'esame dei resti della statua hanno suggerito un'altezza di oltre 6 metri, ma non c'erano indicazioni relative all'identità del soggetto. Gli scavi hanno dimostrato che Hippos ha subito un periodo di ricostruzione dopo il primo terremoto del 363, ma c'era un gap di circa 20 anni prima che la ricostruzione si fosse verificata almeno in alcune sezioni della città. Questo aspetto è stato segnalato da decine di monete trovate nella costruzione bizantina di circa un metro al di sopra della basilica romana e rimane datato a circa 383 d.C., senza alcun intervento di ricostruzione. Il bagno pubblico non è mai stato ricostruito nella sua posizione originale, ma un altro stabilimento balneare è stato costruito più tardi a circa 500 metri a nord-est.

Le prove emerse dagli scavi delle stagioni precedenti in combinazione con le più recenti scoperte stanno cominciando a dipingere l'immagine di una città ellenistico-romana prima, durante, e dopo due grandi terremoti. "Finalmente i risultati si stanno unendo per formare un chiaro quadro storico-archeologico", ha detto Eisenberg al Jerusalem Post.
Fondata inizialmente dai Seleucidi come enclave greco-romana, Antiochia-Hippos una volta controllava due strutture portuali sul lago e la campagna circostante. Hippos faceva parte della "Decapoli", un gruppo di dieci città nella Palestina romana, che vengono mantenute come isole culturali greco-romane nel Vicino Oriente.
L’ultima distruzione, quella del terremoto del 749 d.C. fu così grave che Hippos fu lasciata nei secoli senza soluzione di ricostruzione e, insieme con il suo relativo isolamento e duratura costruzione basaltica, si è conservata molto simile a come è stato lasciata nel VIII secolo.  Per oggi Hippos è, per gli archeologi, da esplorare.
Dal 2000, un team di archeologi, specialisti, studenti e volontari dell'Istituto Zinman di Archeologia, Università di Haifa e di altre istituzioni sono stati i protagonisti dello scavo del sito. Eisenberg spera che la squadra troverà ulteriori parti della statua nella prossima stagione 2015, una volta che sono stati spostati più detriti lasciati dal terremoto. Lui e il suo team continuerà inoltre gli scavi presso la Basilica, il Bastione (fortificazione), il complesso dei bagni dell’area sud romano-bizantina, e ad ovest il decumanus maximus (strada principale est-ovest della città), oltre al lavoro di conservazione su strutture che sono state precedentemente riportate alla luce attraverso gli scavi.  
Maggiori informazioni sul progetto di scavo di Hippos-Sussita possono essere acquisite presso il loro sito web. Sono attualmente aperte le richieste per una nuova partecipazione alla stagione estiva di scavo 2015, che inizierà il 19 Luglio 2015.

Un articolo dettagliato su Hippos-Sussita e gli scavi si possono trovare anche in Popular Archaeology Magazine.

Traduzione italiana: Gianantonio Urbani – SBF Gerusalemme

L'articolo integrale, corredato di belle foto, in lingua inglese si può trovare a questo indirizzo:

http://popular-archaeology.com/issue/fall-09012014/article/archaeologist-excavate-earthquake-devastated-roman-city