venerdì 16 novembre 2012

POVERA TERRA SANTA!

Cari amici ed amiche,

"Povera Terra Santa!". E' l'espressione che mi nasce da dentro il cuore in questi momenti ed in questi giorni per tutto quello che sta accadendo a Gaza e dintorni.
A più riprese stamane, ieri molti mi hanno scritto chiedendo particolari sul conflitto in essere tra Israele e le forze presenti nella Striscia di Gaza e devo dire che noi, che viviamo a Gerusalemme, non avvertiamo particolari suggestioni se non ciò che leggiamo dalle notizie via web e da qualche amico nei dintorni.
Come sempre quando qui ci sono stati conflitti in zone particolarmente circoscritte, tutto il "menàge bellico" si è concentrato in quelle zone ben definite e scatenandosi all'inverosimile.
Noi, ad esempio, avevamo progettato per oggi fino a domenica una visita archeologica nel deserto del Negev ma abbiamo dovuto annullare il tutto per la chiusura di strade e perchè il deserto del Negev ha ampie aree di insediamento militare.
Ancora una volta penso che la guerra o il conflitto mirato, oppure l'intervento bellico per mantenere una situazione di relativa pace siano mezzi che contribuiscono a rendere questa Terra Santa, purtroppo, una "Povera Terra" dove sfruttamento, violenza, concentrazione di poteri non si addicono a Colui che da sempre ha salvato e redento il mondo. Credo che comunque siamo chiamati a pregare per questa terra, per i suoi governanti, per i tanti uomini e donne, bambini e bambine che ora, anche in questi momenti, sono offesi nella loro dignità e non c'entrano nulla con chi gioca a "fare la guerra". Coraggio Terra Santa, coraggio pellegrini, non abbandonate questa terra amata da Dio!

Gianantonio

giovedì 15 novembre 2012

SCOPERTA



Caltanissetta: recuperati in mare dei reperti del V sec. AC

Nuova scoperta archeologica nelle acque antistanti Gela, in provincia di Caltanissetta (Italia). Alcuni reperti di notevole valore scientifico, tra cui tre coppe ad orlo rientrante biansate risalenti al V secolo a.C. e frammenti di anfore della medesima epoca e di epoche piu' recenti, sono stati rinvenuti nello specchio d'acqua antistante contrada Bulala, a pochi chilometri ad est di Gela.
Dopo la segnalazione di un subacqueo, infatti, i tecnici della Soprintendenza del Mare Stefano Zangara, Roberto Garufi ed Alessandro Urbano, coordinati dal soprintendente Sebastiano Tusa, hanno effettuato una vasta perlustrazione dell'area coadiuvati dai subacquei dell'Arma dei carabinieri.
Oltre alle coppe e ai frammenti di anfore e' stata recuperata anche un'antefissa in terracotta, elemento della copertura dei tetti posto sulla testata delle travi o dei coppi di gronda. La parte antistante dell'antefissa presenta l'immagine della Gorgone* realizzata in bassorilievo.
La ben nota figura della mitologia greca e' realizzata secondo i canoni dell'arte arcaica, a stampo, con un arco di capelli ondulati che incorniciano in alto il volto contratto in atteggiamento ghignante che riempie le gote. Presenta, come di consueto, la bocca semiaperta con la lingua di fuori spinta verso il basso. La presenza di tale figura terrifica aveva un carattere apotropaico, cioe' di difesa dal malocchio e dalle forze negative, e veniva posta generalmente sui frontoni dei templi e sul colmo dei tetti a protezione simbolica degli edifici.
L'antefissa risale alla prima meta' del VI secolo a.C. e rappresenta uno degli oggetti piu' antichi ritrovati finora nelle acque siciliane. L'antefissa ed i reperti recuperati sono con molta probabilita' oggetti provenienti da carichi di navi dispersi che le mareggiate provocate dai forti venti di Ponente spingono verso la spiaggia di Bulala. E' per questo che, grazie ad un'ordinanza della Capitaneria di Porto, la zona e' parzialmente interdetta all'immersione per proteggere i reperti che certamente ancora i fondali gelosamente custodiscono.
I reperti sono stati depositati presso il Museo Archeologico regionale di Gela dove sono stati gia' sottoposti ad un primo trattamento conservativo di desalinizzazione.

Fonte: http://www.adnkronos.it, 09 novembre 2012


*Cosa sono le Gorgoni?


Le Gorgoni sono mostri della mitologia greca, erano figlie di Forco e di Ceto.
Erano tre sorelle, Steno, Euriale e Medusa. Di aspetto mostruoso, avevano ali d'oro, mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli e chiunque le guardasse direttamente negli occhi rimaneva pietrificato. La gorgone per antonomasia era Medusa, unica mortale fra le tre e loro regina, che, per volere di Persefone, era la custode degli Inferi. Le Gorgoni rappresentavano la perversione nelle sue tre forme: Euriale rappresentava la perversione sessuale, Steno la perversione morale e Medusa la perversione intellettuale.
Il mito narra che Perseo, avendo ricevuto l'ordine di consegnare la testa di Medusa a Polidette, signore dell'isola di Serifo, si recò prima presso le Graie, sorelle delle Gorgoni, costringendole a indicargli la via per raggiungere le Ninfe. Da queste ricevette sandali alati, una bisaccia e un elmo che rendeva invisibili, doni ai quali si aggiunsero, uno specchio da parte di Atena e un falcetto da parte di Ermes.
Così armato, Perseo volò contro le Gorgoni e, mentre erano addormentate, guardandone l'immagine nello specchio divino di Atena per evitare di rimanere pietrificato, tagliò la testa a Medusa e la chiuse subito nella bisaccia delle Graie. Dal tronco decapitato di Medusa uscirono, insieme ai fiotti di sangue, il cavallo alato Pegaso e Crisaore, padre di Gerione.
Perseo donò la testa della gorgone alla dea Atena, la quale la fissò al centro del proprio scudo per terrorizzare i nemici.
(Fonte: Wikipedia)

La parola gorgo,neion,, -ou, to,, significa testa della Medusa, oppure scudo con la testa della Medusa (cfr. Plutarco, Isocrate), dove la radice gorg ci riporta al campo semantico di cosa terribile, focosa. Infatti il Gorgw, è proprio il Gorgone, il mostro terribile, truce e focoso posto nelle prue delle navi. 
Recentemente ho trovato il Gorgone anche in una cupola di sarcofago a Cesarea Marittima.


 Una Gorgone esposta al British Museum - Londra

martedì 13 novembre 2012

SCOPERTA



Scoperta una nuova statua del faraone Ramsete II, uno dei piu' significativi sovrani della storia dell'Egitto. Artefici del ritrovamento, alcuni archeologi tedeschi che hanno scoperto a Tal Basta, in Sharqiya, la statua alta due metri e mezzo che mostra il faraone seduto fra le divinita' di Nastit e Atum, in base a quanto riportato dall'Egypt Independent.
Bastit, una divinita' adorata a Tal Basta, e' rappresentato in forma di un gatto mentre Atum, parola che nella lingua dei faraoni vuol dire 'perfetto', era creduta come divinita' dell'antico Egitto che aveva creato se stessa.
Adel Hussein, direttore del ministero delle Antichita' del Basso Egitto, ha dichiarato che le profonde iscrizioni con il nome del re sono state trovate sul retro della statua.
Ramsete II ha regnato in Egitto fra il 1304 e il 1237 avanti Cristo.



Per un approfondimento vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Ramses_II



Fonte: www.agi.it, 7 nov 2012