RE DAVIDE E’ PRESENTE ANCORA OGGI…
OMAGGIO AL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
ON. ENRICO LETTA
Dal Primo libro di Samuele 17,38-45
38Saul
rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e lo
rivestì della corazza. 39Poi Davide cinse la spada di lui sopra l’armatura e cercò invano
di camminare, perché non aveva mai provato. Allora Davide disse a Saul: «Non
posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato». E Davide se ne
liberò. 40Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci
dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora
in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.41Il Filisteo avanzava passo
passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. 42Il
Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era
un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto. 43Il
Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un
bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. 44Poi
il Filisteo disse a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del
cielo e alle bestie selvatiche». 45Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la
lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio
delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato.
ECCO UNO STRALCIO FINALE DEL
DISCORSO DI INSEDIAMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ON. ENRICO LETTA
“In questi giorni ho pensato al personaggio biblico di
Davide.
Come lui, con lui, siamo nella valle di Elah, in attesa di affrontare Golia.
Nella valle delle nostre paure di fronte a sfide che appaiono gigantesche. Anche la sfida di metterci insieme per affrontarle. Come Davide in quella valle, dobbiamo spogliarci della spada e dell’armatura che in questi anni abbiamo indossato e che ora ci appesantirebbero.
Come lui, con lui, siamo nella valle di Elah, in attesa di affrontare Golia.
Nella valle delle nostre paure di fronte a sfide che appaiono gigantesche. Anche la sfida di metterci insieme per affrontarle. Come Davide in quella valle, dobbiamo spogliarci della spada e dell’armatura che in questi anni abbiamo indossato e che ora ci appesantirebbero.
Davide “prese in mano il suo bastone, si scelse cinque
ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella
bisaccia; prese in mano la fionda e si avvicinò a Golia”. Noi, dal “torrente”
delle idee sulle quali ci siamo confrontati abbiamo scelto i nostri “ciottoli”,
le nostre proposte di programma. La “fionda” l’abbiamo in mano insieme, governo
e Parlamento. Ma di Davide ci servono il coraggio e la fiducia. Il coraggio di
mettere da parte quella “prudenza politica” che spinge a evitare il confronto
con le nostre paure, a rimanere nella valle e, se proprio decidiamo di
muoverci, a farlo con indosso l’armatura. Il coraggio di affrontare la sfida
liberandoci dell’armatura, forse lo abbiamo trovato. La fiducia è quella che
chiediamo al Parlamento e agli italiani”.
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