martedì 28 aprile 2020

28 APRILE 1982 - 28 APRILE 2020, IN MEMORIA DELLA PROF.SSA MARIA TERESA FORTUNA CANIVET


 L'epigrafe tombale presso il Cimitero monumentale di Vicenza

La memoria dell'archeologa e, già professoressa al liceo Pigafetta di Vicenza, è anche associata alla grande scoperta dell'iscrizione di Ponzio Pilato a Cesarea Marittima, avvenuta nel giugno del 1961.


Maria Teresa ebbe l'occasione di raccontare come fu scelta, nel 1961 per partecipare a questa impresa. Bisogna rileggere il principio dell'articolo che ella scrisse per la «Miscellanea» che fu offerta nel 1969 a A. Calderini: «Sono già passati otto anni da quando, il 25 aprile 1961, il professor A. Calderini - di cui ero guida discreta durante una visita della mia citta - mi propose di prendere parte alla Missione Archeologica Italiana di Cesarea in Israele, dove il prof. Frova attendeva chi potesse aiutarlo durante la lunga campagna di scavo. Se è inutile dire l'entusiasmo della  mia risposta, è importante invece che io esprima la gratitudine al prof. Calderini, perché a lui devo la mia esperienza archeologica di anno in anno aumentata attraverso le numerose campagne di scavo in Israele e in Siria». 

La pietra che Ponzio Filato aveva fatto scolpire per la dedicazione del monumento da lui ordinato a Cesarea in onore all'imperatore Tiberio era stata trovata nel settore nord del Teatro, dove (brutalmente segata dopo la distruzione del «Tiberieum») era stata reimpiegata per riparare uno dei gradoni più bassi.

 14 giugno 1961. Maria Teresa Fortuna mentre legge l'iscrizione a Cesarea Marittima
 
La scoperta ebbe luogo il 14 giugno 1961. Un mese dopo, il 19 luglio, Maria Teresa così scriveva da Akko ad uno dei suoi amici (il prof. A. Traina), dandogli sulla famosa iscrizione i dettagli che egli le aveva richiesti: «L'iscrizione è stata trovata reimpiegata come primo scalino nella prima scala di accesso alla cavea nord. Io, con tutti gli altri, ci avevo camminato sopra per più giorni, ignoranti (e incauti) tutti, di posare i piedi su nomi e fatti celeberrimi. Poi, dopo una accurata pulizia, abbiamo scoperto alcune lettere e poi tutta l'iscrizione. Ma ti assicuro che nessuno l'aveva presa in grande considerazione; soltanto io ho insistito per farla portare subito a casa. Il giorno successivo, con Frova (ndr, direttore della missione archeologica italiana), sono andata a Gerusalemme...».

Solo qualche anno più tardi, mentre Maria Teresa si trovava in Siria, appariva sul Gazzettino di Venezia dell'11 agosto 1965 un suo lungo articolo sull'inaugurazione del Museo di Gerusalemme (lei stessa ne fece un riassunto per la rivista «Humanitas» di quell'anno, pp. 928-931). Nell'articolo M.T. descriveva anzitutto il luogo scelto per costruirvi il Museo; ed illustrava poi le varie sezioni dell'edificio, spiegandone - secondo il proprio senso estetico - le diverse caratteristiche architettoniche. Annotava successivamente quanto esposto in ciascuno dei saloni, soffermandosi in particolare sui manoscritti scoperti presso il Mar Morto, e concludeva infine così: «Non posso non provare un senso di profonda commozione quando mi trovo davanti alla iscrizione di Ponzio Filato, trovata durante gli scavi al teatro di Cesarea il 14 giugno 1961, quando io stessa facevo parte di quella missione archeologica. Da allora, molto fu scritto e discusso su quella pietra calcarea, in parte rilavorata ma chiara alla lettura, che per la prima volta ha fatto conoscere su un iscrizione il nome quotidianamente ripetuto nel Credo, la nostra toccante preghiera. Così l'altissimo interesse scientifico in questa testimonianza si permea di  commozione, e apre il pensiero a elevate riflessioni, ponendoci spiritualmente in ginocchio di fronte al mistero più ricco di contenuto del divino sacrificio»


 Il teatro di Cesarea oggi, luogo del ritrovamento dell'iscrizione nel 1961

Negli ultimi anni questa iscrizione, assieme ad altri ritrovamenti quali un sigillo per documenti e alcune monete, un strada probabilmente risistemata dal rappresentante di Roma, hanno ridestato l'interesse per il procuratore romano Ponzio Pilato che fu in servizio a Gerusalemme e in Giudea dal 26 al 36 d.C.


(tratto da: ACCADEMIA OLIMPICA “Scritti e memorie di Maria Teresa Fortuna Canivet” a cura di Pierre Canivet e Giorgio Oliva, Vicenza 1986, pagg.22-25, con modifiche e aggiunte)

Gianantonio Urbani