Dalle indagini di “Anaxum”
emergono nuove strutture
forse riconducibili a un antico porto fluviale nel fiume Stella
forse riconducibili a un antico porto fluviale nel fiume Stella
La campagna di archeologia subacquea
ha riguardato
anche i resti dell’antico ponte della via Annia
Apre nuove e
interessanti prospettive di indagine la campagna di scavi subacquei appena
conclusa dall’Università di Udine nel fiume Stella, nell’ambito del Progetto
“Anaxum. Archeologia e storia di un paesaggio fluviale”, i cui risultati sono
stati illustrati oggi a Palazzolo dello Stella. Gli studenti dell’Ateneo
friulano e della associata Texas A&M University, coordinati da Massimo
Capulli, hanno condotto per la prima volta un’indagine archeologica subacquea
dei resti dell’antico ponte della via Annia nel tratto di fiume là dove
il principale asse viario del Friuli romano incontrava l’Anaxum, lo Stella dei
Romani secondo Plinio, che costituiva invece il collegamento con la laguna e
quindi il mare. Le indagini hanno portato alla messa in luce e documentazione
di non meno di tre strutture pertinenti al ponte che sorgeva sul posto e che,
in base alla qualità dei resti rilevati, doveva essere di tipo monumentale. Lo
scavo di un’altra interessante struttura, individuata nella gengiva orientale
del fiume e che era completamente sepolta, sembra diversamente riconducibile ad
un porto fluviale o quantomeno ad una banchina. È stata eseguita inoltre una
prospezione sull’intera area e con l’ausilio di “sorbona” e “lancia” ad acqua
sono state scavate e pulite le maggiori evidenze, costituite da importanti
strutture in blocchi litici e mattoni, nonché elementi lignei lavorati,
verosimilmente riferibili alla fondazione delle pile del ponte.
«La lettura
e l’analisi della messe di dati raccolti – ha evidenziato Massimo Capulli,
coordinatore del progetto e docente di Archeologia subacquea all’Ateneo
friulano - è solo all’inizio e dobbiamo comunque considerarli parziali, vista l’estensione
e la complessità dell’area. Il Progetto Anaxum, nella sua declinazione di campo
scuola di archeologia subacquea, se le risorse economiche sempre così
difficoltose a reperirsi lo dovessero consentire, proseguirà le ricerche in
quest’area foriera di interessanti e promettenti informazioni sicuramente anche
nel 2013». All’incontro sono intervenuti il sindaco del Comune di Palazzolo
dello Stella Mauro Bordin e l’assessore alla cultura Marina Pizzali, la
delegata del rettore dell’Università di Udine per gli Scavi archeologici
Simonetta Minguzzi, il funzionario archeologo della Soprintendenza Marta
Novello. Il Soprintendente per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia
Luigi Fozzati ha auspicato che «l’Università di Udine prosegua il percorso di istituzionalizzazione
dell’insegnamento dell’archeologia subacquea, avendo la forza di essere
originale con specializzazioni capaci di differenziarsi a livello nazionale».
«Non posso
che esprimere una soddisfazione a 360 gradi per questa campagna di ricerca – ha
proseguito Capulli -. Nonostante un limitatissimo budget, grazie ad una
sinergia a Palazzolo dello Stella tra pubblico-privato e all’impegno degli
studenti, abbiamo condotto uno scavo archeologico subacqueo in un’area
difficile, ma ricca di informazioni. È qui infatti che nel Friuli di epoca
romana si incrociavano merci e uomini che viaggiavano su acqua con quelli che
viaggiavano su terra».
La campagna
2012. La campagna
di ricerca, resa possibile grazie al contributo del Comune di Palazzolo dello Stella
e del polo nautico-turistico Marina Stella srl, nonché al sostegno della
Soprintendenza, ha visto gli studenti dell’Università di Udine e della
associata Texas A&M University impegnati per complessive 35 giornate nelle
tecniche di scavo e documentazione proprie dell’archeologia subacquea, in un
ambiente dalle caratteristiche problematiche come il fiume Stella. Il progetto
Anaxum è infatti parte integrante del programma didattico dell’Ateneo friulano
e offre agli studenti la possibilità di integrare le lezioni teoriche seguite
in aula con un’esperienza pratica realmente sott’acqua. Le ricerche condotte
nel fiume Stella sono poi oggetto di corso di studio anche durante l’anno con
esercitazioni sui materiali e tesi di laurea. L’attività didattica va infatti
di pari passo con la ricerca.
Il progetto. Il progetto “Anaxum. Archeologia e
storia di un paesaggio fluviale”, nato nel 2011 dalla collaborazione tra la
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia e il
dipartimento di Storia e tutela dei Beni culturali dell’Università di Udine, ha
l’obiettivo principale di studiare il paesaggio archeologico del fiume Stella
sulla base della documentazione esistente, di metodologie di indagine non
invasive e scavi archeologici mirati. Al progetto collaborano importanti
istituzioni scientifiche: le americane Texas A&M University e ProMare Inc.,
specializzate nel settore dell’archeologia subacquea; il dipartimento di
Geofisica dell’Università di Trieste per le prospezioni strumentali e l’australiana
Macquarie University di Sydney per il telerilevamento. Il cuore del progetto
Anaxum è dunque un gruppo di ricerca interdisciplinare che utilizza il fiume
Stella quale laboratorio per la formazione di archeologi subacquei in un
ambiente problematico e che presenta diverse tipologie di evidenze materiali,
sviluppando al contempo tecniche geofisiche integrate ed innovative nel campo
dell’archeologia fluviale da esportare negli altri corsi d’acqua.
Il fiume
Stella. Il fiume
Stella è la più importante arteria di risorgive del Friuli e mette in contatto
la alta e media pianura friulana con il mare. Dopo essersi formato in un'area
acquitrinosa a sud di Codroipo diviene difatti presto navigabile e dopo circa
47 chilometri sfocia nella laguna di Marano. Questo asse idroviario in epoca
antica intersecava inoltre sia la nota via Annia sia la rotta endolagunare che
collegava Aquileia a Ravenna. Specchio di questa primaria importanza del fiume
Stella sono i numerosi resti archeologici, datati a partire già dall’età del bronzo,
che sono stati individuati nelle sue acque. Tra i più significativi vale la
pena ricordare il relitto Stella 1, su cui nel 2011 si è focalizzata la prima
campagna del progetto Anaxum interamente finanziata dalla ProMare. È stato così
completato il lavoro già fatto in precedenza alla fine degli anni ‘90 con uno
studio specialistico di archeologia navale della piccola imbarcazione da
trasporto, datata all’inizio I d.C., costruita con la tecnica a cucitura.
Università di Udine - 13/09/2012
Fonte: http://qui.uniud.it/notizieEventi/cultura/dalle-indagini-di-201canaxum201d-emergono-nuove
L'indicazione del luogo del progetto
La bella pavimentazione del ponte (sott'acqua)
Un momento del rilevamento subacqueo
Le tracce del relitto trovato nei pressi del ponte
Alcune misurazioni subacquee
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