Si tratta di una grande scoperta perchè, assieme agli altri porti del Mediterraneo, ci permette di capire le transazioni commerciali tra gli antichi imperi e le relazioni di scambio avvenute in passato.
Thonis-Heracleion
era la porta verso l'Egitto, il porto obbligatorio di ingresso e dogana durante
il Periodo Tardo egiziano (664 a.C. fino al 332 a.C.).
E 'stato un nodo fondamentale nella rete commerciale
del Mediterraneo orientale attraverso il quale le merci venivano trasportate
dentro e fuori dall'Egitto.
Le prime tracce di esso sono state trovate a 6,5 km al largo della costa
dall'Istituto europeo per l'Archeologia Subacquea (IEASM) sotto la direzione
generale di Franck Goddio nel 2000. In collaborazione con il Ministero egiziano
delle antichità e il sostegno della Fondazione Hilti, la squadra ha recuperato
importanti informazioni su antichi monumenti della città, come ad esempio il
grande tempio del dio Amon e di suo figlio Khonsou.
Il documentario TV (prodotto in Inghilterra) offre un affascinante spaccato sul lavoro di archeologi subacquei e presenta le più importanti scoperte che sono state fatte negli ultimi 13 anni riguardo Thonis-Heracleion. La quantità e la diversità dei risultati ha stupito gli esperti: "Le prove archeologiche sono semplicemente stupefacenti", racconta Sir Barry Cunliffe, eminente archeologo dell'Università di Oxford.
"Rimasto sommerso e protetto da sabbia sul fondo del mare per secoli i reperti sono perfettamente conservati".
Tra i reperti vi è la più grande statua conosciuta del dio egizio della piena del Nilo (Hapi) e una delle più grandi concentrazioni di navi. Inoltre, ci sono santuari ben conservati nel cuore della zona del tempio, oggetti votivi e gioielli, monete e iscrizioni ufficiali finemente scolpite sulla pietra che documentano la vita della città e di scambio con le altre culture.
Il documentario TV (prodotto in Inghilterra) offre un affascinante spaccato sul lavoro di archeologi subacquei e presenta le più importanti scoperte che sono state fatte negli ultimi 13 anni riguardo Thonis-Heracleion. La quantità e la diversità dei risultati ha stupito gli esperti: "Le prove archeologiche sono semplicemente stupefacenti", racconta Sir Barry Cunliffe, eminente archeologo dell'Università di Oxford.
"Rimasto sommerso e protetto da sabbia sul fondo del mare per secoli i reperti sono perfettamente conservati".
Tra i reperti vi è la più grande statua conosciuta del dio egizio della piena del Nilo (Hapi) e una delle più grandi concentrazioni di navi. Inoltre, ci sono santuari ben conservati nel cuore della zona del tempio, oggetti votivi e gioielli, monete e iscrizioni ufficiali finemente scolpite sulla pietra che documentano la vita della città e di scambio con le altre culture.
Il documentario televisivo ripercorre le varie fasi
di anni di studio meticoloso e di lavori di scavo. Utilizzando animazioni 3D,
le strutture della città antica sono di nuovo visibili: edifici e templi, navi,
moli e pontili ed i sistemi di canali stanno tornando in superficie. Ma il
lavoro è tutt'altro che finito: "Siamo solo all'inizio della nostra
ricerca", spiega Franck Goddio, "probabilmente dovremo continuare a lavorare
per i prossimi 200 anni perchè Thonis-Heracleion possa essere pienamente
scoperta e compresa".
Giaceva trenta metri sotto il livello del mare. Ci sono voluti tre anni di scavi e quattro di ricerche geofisiche. La città porta il nome di Heracleion (per i greci) o Thonis (per gli antichi egizi).
Una città a dir poco mitologica riemerge dagli abissi Mar Mediterraneo dopo essere stata sepolta nella sabbia e nel fango per più di 1.200 anni. La città in questione è Heracleion per gli antichi greci (Thonis per gli antichi egizi), che era stata scoperta a 30 metri sotto il livello del mare ad Abukir, nei pressi di Alessandria.
Le ricerche sono ad opera di Franck Goddio e del suo gruppo archeologico che afferisce allo IEASM, European Institute for Underwater Acheology. Successivamente ad alcune ricerche geofisiche, le quali si sono protratte per più di 4 anni, e soprattutto dopo tre anni di scavi, Goddio e i suoi stanno svelando a poco a poco tutti i misteri della città scomparsa.
Con evidente stupore le acque hanno restituito reperti ben conservati che narrano di un vivace porto antico, centro nevralgico del commercio internazionale, ma anche di un attivo centro religioso. Secondo quanto scritto dal Telegraph, la città di Thonis-Heracleion era un punto importantissimo per gli scambi di merci e beni tra il Mediterraneo e il Nilo.
Giaceva trenta metri sotto il livello del mare. Ci sono voluti tre anni di scavi e quattro di ricerche geofisiche. La città porta il nome di Heracleion (per i greci) o Thonis (per gli antichi egizi).
Una città a dir poco mitologica riemerge dagli abissi Mar Mediterraneo dopo essere stata sepolta nella sabbia e nel fango per più di 1.200 anni. La città in questione è Heracleion per gli antichi greci (Thonis per gli antichi egizi), che era stata scoperta a 30 metri sotto il livello del mare ad Abukir, nei pressi di Alessandria.
Le ricerche sono ad opera di Franck Goddio e del suo gruppo archeologico che afferisce allo IEASM, European Institute for Underwater Acheology. Successivamente ad alcune ricerche geofisiche, le quali si sono protratte per più di 4 anni, e soprattutto dopo tre anni di scavi, Goddio e i suoi stanno svelando a poco a poco tutti i misteri della città scomparsa.
Con evidente stupore le acque hanno restituito reperti ben conservati che narrano di un vivace porto antico, centro nevralgico del commercio internazionale, ma anche di un attivo centro religioso. Secondo quanto scritto dal Telegraph, la città di Thonis-Heracleion era un punto importantissimo per gli scambi di merci e beni tra il Mediterraneo e il Nilo.
I ricercatori hanno trovato numerosi relitti, nonché
monete d'oro, pesi da Atene, stele giganti scritte in egiziano e greco antico.
Ma la città sommersa nascondeva anche manufatti religiosi. Tra questi un'enorme
scultura in pietra. Ma non solo. Dopo tre anni di scavo le tracce della
sommersa Heracleion parlano di un centro vivace, con un porto nevralgico
importante per il commercio internazionale, e che era anche attivo
religiosamente. E più si scava, più si scopre.
Fonte: http://pianetablunews.wordpress.com , 8 dic 2013
Fonte: http://pianetablunews.wordpress.com , 8 dic 2013
Per l'articolo sul Telegraph vedi:
http://www.telegraph.co.uk/earth/environment/archaeology/10022628/Lost-city-of-Heracleion-gives-up-its-secrets.html
Un paio di foto (fonte: Telegraph) mostrano la statua di Hapi, il dio egizio della piena del Nilo:
Una ricostruzione della città di Heracleion-Thonis (fonte: Telegraph)