lunedì 2 marzo 2015
venerdì 27 febbraio 2015
IRAQ...UN DISASTRO NEI BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI PATRIMONIO DELL'UMANITA'
Riporto questo articolo di Avvenire per una denuncia senza fine le patrimonio archeologico-culturale dell'umanità.
Violenza iconoclasta
Iraq, così l'Is distrugge
l'arte e la storia
26 febbraio
2015
Fonte: www.avvenire.it
Statue
distrutte a colpi di ascia e picconi. È contro le antichità conservate nel
museo di Mosul che questa volta si indirizza la rabbia dei jihadisti dello
Stato Islamico (Is). Le azioni dei miliziani mirate a distruggere i reperti
custoditi nel museo Ninawa e risalenti all'impero assiro vengono riprese in un
video della durata di cinque minuti, che oggi l'Is ha diffuso sull'account di
Twitter del braccio mediatico dell'autoproclamato Califfato. Sculture di
tremila anni fa vengono spinte a terra o prese a picconate fino alla loro
completa distruzione. L'operazione è stata definita come "la più grande demolizione degli idoli
nell'epoca moderna".
"Queste rovine dietro di me, sono quelle di idoli e statue che le popolazioni del passato usavano per un culto diverso da Allah", dichiara un jihadista con alle spalle un grande bassorilievo di un cavallo.
"Queste rovine dietro di me, sono quelle di idoli e statue che le popolazioni del passato usavano per un culto diverso da Allah", dichiara un jihadista con alle spalle un grande bassorilievo di un cavallo.
"Il Profeta Maometto ha tirato giù con le sue mani gli idoli quando è andato alla Mecca. Il nostro Profeta ci ha ordinato di distruggere gli idoli e i compagni del Profeta lo hanno fatto quando hanno conquistato dei Paesi - afferma il miliziano - Quando Dio ci ordina di rimuoverli e distruggerli, per noi diventa semplice e non ci interessa che il loro valore sia di milioni di dollari".
Secondo l'archeologa irachena Lamia al-Gailani, associata dell'Institute of Archaeology, i militanti hanno causato danni incalcolabili. "Non si tratta solo del patrimonio iracheno: si parla del mondo intero. È un patrimonio dell'umanità", ha detto al-Gailani all'agenzia Reuters. Le opere distrutte "non hanno prezzo, sono uniche. È incredibile, non voglio più essere irachena", ha aggiunto, accostando le azioni dei militanti alla distruzione dei Budda di Bamiyan compiuta nel 2001 dai
talebani
afghani.
A Mosul sono stati registrati 1.791 siti archeologici, tra cui quattro capitali dell'impero assiro. All'inizio del video viene anche diffusa un'immagine che mostra un immenso rogo di libri. Solo qualche giorno fa il direttore della biblioteca pubblica di Mosul, Ghanim al-Tàan, aveva denunciato che miliziani dell'Is avevano bruciato più di ottomila tra libri antichi rari e manufatti.
A Mosul sono stati registrati 1.791 siti archeologici, tra cui quattro capitali dell'impero assiro. All'inizio del video viene anche diffusa un'immagine che mostra un immenso rogo di libri. Solo qualche giorno fa il direttore della biblioteca pubblica di Mosul, Ghanim al-Tàan, aveva denunciato che miliziani dell'Is avevano bruciato più di ottomila tra libri antichi rari e manufatti.
giovedì 26 febbraio 2015
domenica 1 febbraio 2015
SCATTI DAL DESERTO DI GIUDA FIORITO, NEI PRESSI DELLA FORTEZZA DI HIRKANIA
Nei pressi della fortezza asmonea di Hirkania
Vista verso il colle che ospita la fortezza di Hirkania - deserto di Giuda
giovedì 15 gennaio 2015
domenica 21 dicembre 2014
AUGURI DI BUON NATALE E FELICE INIZIO DI ANNO NUOVO!
Gerusalemme-Betlemme – 21 dicembre 2014
Carissimi amici e amiche,
quest’anno vi raggiungo
per gli auguri di Natale in un modo un po’ particolare. Ho pensato di porgerli
a ciascuno di voi da pellegrino nel percorso da Gerusalemme a Betlemme, così
commenterò con voi alcune foto del mio pellegrinaggio, in bicicletta, da Gerusalemme
a Betlemme del 20 dicembre.
Partendo dalla
residenza dove vivo ed insegno Archeologia ed Escursioni a Gerusalemme, si
percorre …con la bici in spalla, lentamente scale, viuzze, il Cardo Maximo della Città antica, i
resti della Basilica di S. Maria la Nea, l’uscita dalla porta di Sion, il colle
di Sion, fino a giungere nella valle di Ben Innom o della Geenna e così fare
una breve sosta alla collina Giva’at Ha Tanack, la collina della Bibbia citata
nel libro di Giosuè (cfr. Gs 15,8) come i confini della tribù di Giuda. Ecco la
vista da questa collina:
Questa collina ti
permette di fermarti e meditare sul sacrificio di Gesù Messia in questa Città e quindi il mistero dell’Incarnazione si deve sempre intendere e credere
unito al mistero della Passione, Morte e Risurrezione del Figlio di Dio.
Proseguo per la strada verso Betlemme-Ebron o via dei Patriarchi e, dopo qualche chilometro, si giunge
all’ingresso di Betlemme. Non mi soffermo su come oggi si entra a Betlemme e
come il “muro di separazione” abbia creato in dieci anni tanti disastri ma
voglio chiedere al Dio della Vita di assistere ed infondere pace e serenità a
tutti i popoli, ai Palestinesi come agli Israeliani.
Giunto a Betlemme
incontro alcune “pietre vive”, gente che ha dedicato la sua vita come dono al
prossimo ed al Signore. E’ il momento degli auguri alle Suore Francescane
Elisabettine presenti al Caritas Baby Hospital. Eccole in foto:
Risalgo in sella e mi
affretto a raggiungere la Basilica della Natività. Da QUI, dal luogo della nascita del Salvatore e Signore Gesù sia Gloria nei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!
Auguri cari a tutti, alle vostre famiglie e a tutti coloro che stanno vivendo
una tempo non facile e magari sopportano sofferenza e preoccupazioni. Un
ricordo speciale l’ho offerto a Dio per ciascuno di voi.
La Grotta della Stella dove si venera il Luogo Santo della nascita di Gesù
L'albero ed il presepe nella piazza della Natività
Riprendo la mia bici e,
transitando sulla piazza della Natività, mi dirigo verso altre “pietre vive”,
le nostre care sorelle Maestre di S. Dorotea, Figlie dei SS. Cuori. Con loro
rendiamo lode a Dio per la santità dichiarata al Vescovo Giovanni Antonio
Farina. Le saluto all’Istituto Effatà per la cura dei bimbi audiolesi.
Sono già trascorse più
di due ore ed è il momento di ritornare a Gerusalemme; tanti ricordi biblici vi
sono lungo la strada verso la Santa Città ma ora è il tempo dell’azione e della
preghiera.
Possa il Signore Dio
benedire i vostri passi nella carità e con il Figlio suo Gesù Cristo nato a
Betlemme per noi accompagnare e sostenere le nostre esistenze nell’amore.
Auguri per un sereno
Natale ed un Felice inizio di Anno Nuovo!
don Gianantonio
martedì 16 dicembre 2014
IMPORTANTE RITROVAMENTO IN ISRAELE
Una
grandiosa casa colonica antica di 2800 anni è stata scoperta nei dintorni del distretto di Rosh Ha-'Ayin
in Israele
L'azienda sarà conservata in situ a beneficio del pubblico.
Un’imponente casa colonica, di 2800 anni di età, che comprendeva ventitre stanze, è stata messa in luce nelle scorse settimane dagli scavi condotti dalla Israel Antiquities Authority (Autorità per le Antichità d’Israele). L’IAA sta svolgendo presso Rosh Ha-'Ayin una sistemazione su larga scala, prima che la città venga allargata su progetto promosso dal Ministero della Costruzione. (cfr. la foto planimetrica nella versione inglese)
Secondo Amit
Shadman, direttore degli scavi per conto della Israel Antiquities Authority, “La fattoria, che è straordinariamente ben
conservata, si estende su una superficie di 30 × 40 metri ed è stata costruita
nel VIII secolo a.C., ai tempi della conquista assira . Case coloniche che, durante
questo periodo, servivano da piccoli
insediamenti in cui gli abitanti partecipavano nella lavorazione di prodotti
agricoli. I numerosi torchi scoperti in prossimità dell'insediamento indicano
l’industria del vino che è il ramo più importante dell’agricoltura nella
regione. Un grande silos che fu utilizzato per conservare il grano, mostra che
gli antichi abitanti sono stati impegnati nella lavorazione dei cereali”.
Secondo Shadman l'edificio continuò ad essere usato durante il periodo persiano (noto anche come il tempo del ritorno a Sion) nel VI secolo a.C., e nel periodo ellenistico che ebbe inizio nel paese con l’arrivo di Alessandro Magno, uno dei più grandi leader militari dell’antichità. Con la vittoria di Alessandro sull’esercito persiano nel 333 a.C. iniziò una serie di vittoriose campagne militari. In Israele Alessandro non incontrò particolari difficoltà e il paese aprì le sue porte al grande guerriero.
La prova della presenza greca nella regione è stata fornita da una rara moneta d'argento rinvenuta nell'edificio, sotto forma di una moneta d'argento rara che porta il nome del capo militare - ΑΛΕΞΑNΔΡΟΥ. Su una faccia della moneta si scorge l'immagine del dio Zeus, sulla faccia opposta appare la testa di Eracle (cfr. la foto nella versione inglese).
Secondo Shadman l'edificio continuò ad essere usato durante il periodo persiano (noto anche come il tempo del ritorno a Sion) nel VI secolo a.C., e nel periodo ellenistico che ebbe inizio nel paese con l’arrivo di Alessandro Magno, uno dei più grandi leader militari dell’antichità. Con la vittoria di Alessandro sull’esercito persiano nel 333 a.C. iniziò una serie di vittoriose campagne militari. In Israele Alessandro non incontrò particolari difficoltà e il paese aprì le sue porte al grande guerriero.
La prova della presenza greca nella regione è stata fornita da una rara moneta d'argento rinvenuta nell'edificio, sotto forma di una moneta d'argento rara che porta il nome del capo militare - ΑΛΕΞΑNΔΡΟΥ. Su una faccia della moneta si scorge l'immagine del dio Zeus, sulla faccia opposta appare la testa di Eracle (cfr. la foto nella versione inglese).
A motivo dello stato eccellente di conservazione di questo imponente edificio, l’Israel Antiquities Authority ed il Ministero delle Costruzioni hanno deciso di finanziare i lavori per la conservazione del sito a beneficio degli abitanti di Rosh Ha-'Ayin e dei futuri visitatori.
ADATTAMENTO:
Gianantonio Urbani
sabato 13 dicembre 2014
RITROVAMENTI SULLA CLAUDIA AUGUSTA ALTINATE...STRADA ROMANA CHE POI COLLEGAVA CON ROMA E L'ORIENTE ANTICO
Scoperti sul fondo del Sile
i
resti di un ponte romano
QUARTO D'ALTINO. Ecco
i resti del ponte romano con cui la via Claudia Augusta Altinate attraversava
il fiume Sile a Quarto.
Della sua possibile presenza aveva parlato, in uno
scritto del 1796, lo storico veneziano Jacopo Filiasi. Oggi, però, se n’è avuta
la certezza.
L’importante
scoperta è stata possibile grazie all’evoluzione tecnologica e, soprattutto,
alla passione per la ricerca del professor Leonardo Trevisan, della Fondazione
Premio Altino, e del sommozzatore Genesio Causin. Tramite un’immersione
subacquea, si è giunti con certezza alla scoperta e alla testimonianza della presenza di resti archeologici del ponte romano.
La scoperta
giunge come ideale chiusura delle celebrazioni per il “Giubileo 2014”
riguardante la strada imperiale: sono trascorsi infatti duemila anni dalla
morte di Ottaviano Augusto, che ne fu l’ispiratore. La Claudia Augusta Altinate
è stata una via di fondamentale importanza: con le sue 350 miglia romane, pari
a circa 520 chilometri, congiungeva l’Adriatico con il Danubio. (g.mon.)
Fonte: La Nuova - Venezia
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