A Milano è già operativa la mostra del Centenario dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme!
Ecco i dettagli:
A Milano è già operativa la mostra del Centenario dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme!
Ecco i dettagli:
Cari amici e amiche, oggi vi raggiungo prendendo a prestito l'antifona d'ingresso del Salmo 79,4.2 per salutarvi da Gerusalemme:
"Vieni, e fa' risplendere il tuo volto su di noi, o Signore, che siedi nei cieli, e saremo salvi".
Penso
sia importante invocare il Signore Dio affinché il Suo volto prenda i nostri
tratti e ci aiuti a proseguire l'attesa della sua venuta nel giorno di Natale.
Ho
scattato questa foto in questi giorni presso il nostro santuario della
Flagellazione del Signore presso la Via Dolorosa. Questa stagione
autunnale-invernale è proprio dolorosa per la Terra Santa. Le notizie le
sentiamo e vediamo tutti. Noi confidiamo che si giunga presto alla Pace e alla
pace dei cuori. Un ritorno dei pellegrini non è ancora prevedibile ma noi
confidiamo che questa Terra Santa tornerà ad accogliere i nostri passi e
riscaldare i nostri cuori facendo quell'esercizio della Parola che, letta nei
Luoghi, diventa concreta e visibile.
Con
lo Studium Biblicum Franciscanum stiamo vivendo il Centenario della fondazione
(7 gennaio 1924) e vi aspettiamo a Roma il prossimo 16 gennaio dove ci sarà un
convegno e l'apertura di una mostra. Sono segni di amore per la Terra Santa e
per le Scritture fiorite in questa terra.
Vi
lascio con questa immagine della nostra "stella di Natale", una bella
pianta che in questi giorni è fiorita nel cortile del Santuario della
Flagellazione di N.S.G.C.
Rimaniamo
uniti nella preghiera.
Con affetto, don Giana.
In questo giorno di mercoledì
8 novembre 2023 presso l’Auditorium “Immacolata” del Convento di San Salvatore in
Gerusalemme vi è stato il Dies Academicus di due importanti istituzioni
universitarie presenti a Gerusalemme: lo Studium Biblicum Franciscanum e École
Biblique et Archéologique. Da anni anni, infatti, queste due “scuole bibliche”,
iniziano il loro anno accademico insieme e unendo le forze in molte iniziative.
La mattinata ha visto questo programma:
Alle ore 9.00 il saluto
di fra Rosario Pierri Ofm., decano dello SBF a cui è seguito il saluto di fra Olivier
Poquillon OP, direttore dell’EBAF.
Alle 9.30 è iniziata la conferenza del dr. Ofer Sion dal titolo: «The Negev Settlements in the Byzantine Period and the Surrounding Agricultural Hinterland». Il dr. Sion è un archeologo dello staff dell’Israel Antiquities Authority e responsabile del “Survey branch” per le antichità di Israele, di cui è direttore il dr. Omri Barzilay.
(cf. https://www.antiquities.org.il/article_eng.aspx?sec_id=46&subj_id=255
).
Il dr. Sion ha offerto
una conferenza molto articolata sul lungo lavoro compiuto presso il deserto del
Negev ed in particolare in quei centri produttivi e agricoli del periodo
bizantino quali Avdat, Shivta, Haluza, Nizzana, Mamshit. Durante la conferenza
ha annunciato l’uscita di un volume importante che riguarderà questo studio.
Esso raccoglierà l’attività, la ricerca e le prospettive di ben sei anni di presenza
assidua e competente nel deserto del Negev e sarà in prossima pubblicazione nei
tipi della collana Collectio Maior dello Studium Biblicum Franciscanum,
dove possiamo trovare rapporti definitivi di scavi, monografie
storico-archeologiche e miscellanee di studi biblici, patristici e
archeologici. I volumi della Collectio Maior sono distribuiti da Brepols
International.
Segnaliamo, in attesa
dell’uscita del volume, due importanti studi fatti dal dr. Ofer Sion nel
passato: la scoperta di una parte del decumano di Gerusalemme presso l’attuale
porta di Giaffa:
https://www.hadashot-esi.org.il/report_detail_eng.aspx?id=1779&mag_id=118
E recentemente la
scoperta di un segmento dell’acquedotto che forniva l’acqua a Gerusalemme nel
periodo romano. Una scoperta importante per la storia e la topografia di
Gerusalemme nell’antichità:
https://www.ynetnews.com/travel/article/skua2kca2
Dopo la conferenza sono
state presentate le attività dello Studium Biblicum Franciscanum e dell’École
Biblique a cura dei rispettivi decani.
Una nota conclusiva importante
riguarda lo Studium Biblicum perché il 2023-2024 è l’anno del Centenario e
quindi seguiranno una serie di iniziative per celebrare questo importante punto
di arrivo e di ripartenza!
Si chiama Maria Teresa Fortuna, coniugata in Canivet. Nei giorni scorsi, il Comune di Vicenza e l'Associazione nazionale Soroptimist e la sede di Vicenza, hanno dedicato un parco cittadino alla prof.ssa Maria Teresa Fortuna Canivet nella zona di Bertesina. Al sito web del Comune di Vicenza rimandiamo per l'intitolazione ed alcune notizie biografiche sulla prof.ssa Fortuna assieme alla galleria fotografica dell'inaugurazione:
https://www.comune.vicenza.it/albo/notizie.php/357197
Di seguito aggiungiamo qualche notizia sulla scoperta importante che Maria Teresa fece assieme a tutta la M.A.I.C. (Missione Archeologica Italiana di Cesarea) diretta dal prof. Antonio Frova di Milano alla fine degli anni '50 e gli inizi degli anni '60.
Una iscrizione antica in lingua latina incisa su pietra calcarea e trovata in riutilizzo presso un gradino della cave dell'antico teatro di Cesarea Marittima in Israele.
Ricordare oggi padre Frédéric significa esprimere a Dio la gratitudine per un dono grande! Padre Frédéric ci ha lasciato improvvisamente un anno fa. Sorella morte è venuta a chiamarlo durante una trasmissione radiofonica, in collegamento dalla sua stanza a Gerusalemme.
Ho un ricordo vivo di lui come docente allo Studium Biblicum Franciscanum dove è stato anche Decano e stimatissimo formatore di generazioni e generazioni di studenti. Ho in cuore il meraviglioso viaggio-studio in Grecia dei primi anni di formazione biblica a Gerusalemme quando, nel giorno del mio compleanno ad Olimpia, ci invitò a correre in quello stadio dell'antichità ripercorrendo le orme del antichi e spronandoci tutti a "correre" con la Parola come fece San Paolo!
Ho in cuore le sue parole durante la vita comunitaria al convento della Flagellazione a Gerusalemme. Ho in cuore e nella mente la sua sempre disponibilità all'ascolto e all'esercizio della Parola, a quei segni della presenza di Dio nel quotidiano, a partire dalle radici ebraiche.
In quella ultima sera, prima della sua dipartita, venne a farmi visita nella mia stanza, consegnandomi alcuni regali per gli amici comuni che conosceva a Vicenza e che molte volte lo hanno incontrato e ascoltato. L'indomani io sarei partito per l'Italia per il tempo delle vacanze di Natale. Fu probabilmente l'ultima sua visita, mai avrei pensato che qualche ora più tardi, sarebbe stato chiamato alla Vita, quella Vita Eterna che molte volte indicò come la Gerusalemme Celeste che un giorno ci accoglierà tutti!
Grazie caro padre Frédéric ti porto nel cuore e tu, da lassù, guarda il nostro cammino e sostienici con la tua protezione.
Con affetto e nella preghiera al Dio della pace e della consolazione.
Nel giorno della memoria della Beata Vergine Maria del Rosario, a Gerusalemme ricordiamo anche padre Bellarmino Bagatti Ofm (11.10.1905 - 7.10.1990), che fu direttore dello Studium Biblicum Franciscanum e insigne professore e archeologo in Terra Santa. Presso il sito web dello SBF si possono trovare la biografia e la bibliografia accademica: Padre Bellarmino Bagatti Ofm
Martedì 25 gennaio 2022 alle ore 11:00, presso la Sala Sartori (Palazzo Liviano - Padova), Elisabetta BOARETTO (Dangoor Research Accelerator Mass Spectrometer Laboratory Weizmann Institute of Science - Israel) terrà un seminario sul tema "Cambiamenti climatici, cambiamenti culturali e migrazioni nella tarda Età del Bronzo nel Levante meridionale: la sincronizzazione al radiocarbonio".
Il seminario può essere seguito anche on line su piattaforma ZOOM (ID 841 1918 2446).
22.12.2021 22.01.2022
«La Bibbia è la
storia di una santità piuttosto che la santità della storia»
(p. Frédéric
Manns)
Nel trigesimo
della tua dipartita verso la Gerusalemme Celeste, ti ricordiamo carissimo padre
Frédéric e ti affidiamo il cammino di studio dei nostri studenti e di tutte le
persone di buona volontà. Arrivederci in Paradiso!
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«The
Bible is the history of a holiness rather than the holiness of history»
(p. Frédéric
Manns)
In the thirtieth
of your departure towards the Celestial Jerusalem, we remember you dear Father
Frédéric and we entrust to you the study’s path of our students and all people
of good will. See you in Heaven!
Dopo l'inizio dell'anno accademico 2021-2022
Celebrazione di apertura dell'anno accademico
oggi riprendono anche le escursioni a Gerusalemme e dintorni. Una sorta di topografia di Gerusalemme studiata e discussa a partire dai piedi fino ad arrivare all'intelligenza, transitando dal cuore. Dopo lo stop causato dall'emergenza sanitaria, oggi è il tempo di tornare sul campo e proseguire lo studio, l'approfondimento e la comprensione di Gerusalemme. Ci auguriamo un semestre sereno e proficuo!
GUIDA DI HIPPOS - Una bella opportunità di conoscenza di Hippos-Sussita, una delle città della Decapoli sul versante est del lago di Tiberiade. Ecco il link per acquisire la guida:
https://www.dighippos.com/hipposguide
Quando cerchiamo di capire una civiltà, una delle prime
testimonianze sono i resti delle attività svolte dagli uomini e dalle donne in
un determinato luogo. Una delle prime azioni, a volte molto efficaci, è la
ricognizione archeologica sul terreno. Si tratta di operare una ispezione
diretta (o autoptica) di porzioni di territorio ben definite, fatta in modo da
garantire una copertura uniforme e controllata di tutte le zone. Si percorre a
piedi una zona guardando il terreno ma facendo attenzione anche al costruito (i
così detti alzati), come questo suolo è stato impiegato nelle epoche precedenti.
Ci si rende subito conto come i resti di attività svolte dall’uomo del passato
ci circondino ovunque, siano essere recenti che, come spesso succede in Terra
Santa, o anche antichissime. Un esempio è il deserto. Anni or sono partecipai
ad una missione archeologico-ricognitiva organizzata dal prof. Emmanuel Anati
nell’area di Har Karkom nel cuore del deserto del sud di Israele. Fu
un’esperienza unica perché il prof. Anati ci raccordò subito una certa fiducia
invitandoci a considerare l’attività umana dell’uomo del deserto come un
aspetto cruciale per comprendere il contesto di un reperto che abitulmente si
trova in superficie. Quindi attorno a un reperto (un oggetto antico fatto a
mano o modellato dalla natura) vi è la matrice (cioè tutto il resto del
materiale che lo circonda) e la sua posizione sono in stretto contatto tra di
loro. Ricordo come vicino ad una incisione rupestre vidi anche spuntare un
fiore straordinario in mezzo a pietre roventi. È un segno che il deserto fu
anche in alcune fasi un ambiente fertile e ricco di piante. Abbiamo scoperto
quanto significativi siano ancora questi “testimoni” presenti sul terreno (e
purtroppo ogni tanto assistiamo a furti dei viaggiatori di passaggio che
pensano di portarsi a casa un souvenir!) che mostrano le tracce
dell’antropizzazione e dell’attività umana fatta di gente che raccolse, lavorò,
si diede alla caccia e alla pastorizia, innalzò all’Altissimo i pensieri del
cuore e dell’intelligenza. Possiamo dire che è rimasto molto perché il deserto
conserva molto! Non solo la terra nella sua profondità ci conserva dei reperti
ma anche la superficie, e oggi ci restituisce dei materiali sui quali si
possono studiare l’utilizzo operato dall’uomo. Nel nostro caso, e cioè di
materiali prevalentemente di pietra, possiamo capirne l’acquisizione,
l’utilizzazione, la manifattura e dopo il periodo più o meno lungo di utilizzo,
lo scarto. Questo aspetto lo possiamo rilevare anche con gli altri materiali
quali la ceramica, il ferro, il rame-bronzo e gli altri materiali più preziosi.
Ci si chiede cosa rimarrà della nostra cultura odierna e il rimasto sul terreno
che troveranno i nostri posteri tra qualche millennio. Forse dei tablet? Delle
carcasse di smartphone, uno schermo del pc? Un altro esempio mirabile di
conservazione in ambiente arido sono le sepolture, come quelle dei faraoni ad
esempio. Ci è giunta, pur già saccheggiata in antico, la tomba del faraone
Tutankhamon. Si è capito come il corredo tombale non era originariamente tutto
destinato al faraone. Una parte era stata disposta per altri membri della
famiglia, e poi era stata utilizzata in gran fretta quando il giovane re morì
improvvisamente. Di lui si crede una morte violenta. C’erano anche oggetti
commoventi, come una sedia che il re aveva usato da bambino, e un semplice
bastoncino di giunco con la scritta: «un giunco che Sua Maestà ha tagliato con
le sue mani». Le condizioni del deserto hanno permesso una ottima
conservazione. Ci è rimasto molto considerando i millenni che sono passati!