giovedì 1 novembre 2012

Dalla Gerusalemme terrestre alla Gerusalemme celeste

Questo passaggio importante della nostra vita, cioè dalla Gerusalemme di questa terra sino alla Gerusalemme del Cielo, lo vivremo tutti. In questo sta il senso e la direzione della Festa di Ognissanti, celebrata ogni anno il primo giorno di Novembre. Oltre ai santi auguri che ci esprimiamo gli uni gli altri, facciamo sì che il nostro pensiero giunga anche a Gerusalemme. Un pensiero che alimenti il nostro credo nella vita eterna e ci confermi nella speranza che "lassù" ci attenderà pace e serenità.
Colgo l'occasione di questa festa per salutare tutti, amici e conoscenti, uomini di buona volontà e colleghi, i miei familiari e tutte le persone che oggi ricorderanno santi speciali e chi ci ha preceduto nel segno della fede.

Ci lasciamo confortare dalle parole sapienti di S.Agostino:



Nella vita eterna somma serenità...



30. 1. Sarà grande la serenità dove non vi sarà alcun male, non mancherà alcun bene, si attenderà alle lodi di Dio che sarà tutto in tutti (cfr 1Cor 15,28). Non so che altro si faccia in uno stato, in cui non si desisterà per inerzia, non ci si affannerà dal bisogno. Sono avvertito anche da un brano poetico della sacra Scrittura, in cui leggo o ascolto: Beati quelli che abitano nella tua casa, ti loderanno per sempre (Salmo 83,5). Tutte le parti palesi o riposte del corpo immune dal divenire, che ora vediamo adibite alle varie soddisfazioni della soggezione al bisogno, poiché allora non vi sarà tale soggezione, ma piena, certa, sicura, perenne serenità, saranno attente alle lodi di Dio. Tutti i ritmi dell'armoniosa proporzione del corpo, dei quali ho già parlato, che ora sono latenti, allora non lo saranno. Essi, disposti dentro e fuori in tutte le parti del corpo, assieme alle altre cose che nell'eternità appariranno grandi e meravigliose, infiammeranno col lirismo della bellezza intelligibile fondata sul numero le intelligenze capaci del numero alla lode di un sì grande Artefice. Non oso stabilire quali saranno i movimenti dei corpi perché non sono capace di immaginarlo, tuttavia movimento e pausa, come pure la figurazione, qualunque sia, sarà conveniente perché lì quel che non sarà conveniente non vi sarà affatto. Certamente dove vorrà l'anima spirituale, vi sarà immediatamente il corpo; e l'anima spirituale non vorrà qualcosa che potrebbe non convenire né a lei né al corpo. Vi sarà vera gloria perché nell'eternità nessuno sarà lodato per un errore di chi loda o per adulazione. Vi sarà vero onore che non sarà negato a chi ne è degno, non sarà concesso a chi ne è indegno, ma un indegno non lo bramerà perché lì non è ammesso un uomo indegno. Vi sarà una vera pace perché non vi sarà contrasto né da sé né dall'altro. Premio della virtù sarà colui che ha dato la virtù e alla virtù ha dato se stesso, del quale nulla vi può essere di più buono e di più grande. Difatti quel che ha promesso mediante il profeta: Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo (Cfr. Lv 26,12; Ez 36,28; 37,27) non significa altro che: "Io sarò colui da cui saranno appagati, io sarò tutte le cose che dagli uomini sono desiderate onestamente: vita, benessere, vitto, ricchezza, gloria, onore, pace e ogni bene". In questo senso si interpretano rettamente anche le parole dell'Apostolo: Affinché Dio sia tutto in tutti. Egli sarà il compimento di tutti i nostri desideri, perché sarà veduto senza fine, amato senza ripulsa, lodato senza stanchezza. Questo dono, questo amore, questa azione saranno comuni a tutti, come la stessa vita eterna.

Tratto da S.Agostino, La Città di Dio, libro XXII 30,1

Per il testo completo dell’opera: http://www.augustinus.it/italiano/cdd/index2.htm



 
Particolare della Città Santa di Gerusalemme in un mosaico del V sec. dC
cosidetta "Carta di Madaba"
 
 
 
   
Aquileia (UD), particolare del mosaico della Chiesa cattedrale.
La tartaruga (il male nelle sue estensioni) lotta con il gallo (rappresentante della luce),
ne esce una lotta tra l'oscurità e la luce, la posta in palio (sulla colonna, l'anfora)
sembra essere la vita eterna conquistata attraverso la lotta da uomini e donne di luce.



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