mercoledì 21 novembre 2012

PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA AL TEMPIO



E’ una delle feste più care all’Oriente che la celebra dal secolo VI. Roma l’accetta nel suo calendario solo a partire dal secolo XIV. Per gli orientali la Theotòkos (Madre di Dio) è il vero tempio in cui Dio, respinto il culto antico, ha posto la sua salvezza; per gli occidentali (accolta la «tradizione» del Protoevangelo di Giacomo) Maria è una fanciulla prodigiosa che realizza una «consacrazione» esemplare a Dio. 

Il nuovo calendario, conservando questa memoria, ha inteso additare in Maria una figura completa che ci aiuta ad esaltare Dio per la sua meravigliosa opera di salvezza. L’origine della festa è legata alla dedicazione della Chiesa di santa Maria nuova in Gerusalemme nel 543.

Maria, avendo
«trovato grazia agli occhi di Dio» (cf Lc 1,30) è diventata Madre e potente Aiuto dei cristiani. «Anche nella sua opera apostolica la Chiesa giustamente guarda a Colei che generò Cristo, concepito dallo Spirito Santo e nato dalla Vergine, per nascere e crescere anche nel cuore dei fedeli per mezzo della Chiesa» (LG 65). Ogni cristiano, come Maria, «trova grazia» presso Dio nello Spirito Santo, per la mediazione di Cristo e diviene «Arca dell’alleanza nuova» e Tempio del Signore in forza della consacrazione dello Spirito nel Battesimo e nell’Eucaristia.

Oggi è doveroso ricordare una delle Chiese più importanti della Gerusalemme del VI secolo, la Chiesa di Santa Maria Nuova - La Nea. Ecco alcune parole di descrizione del compianto padre Michele Piccirillo:

"Nel sec. 6° Giustiniano fece erigere lungo l'estensione meridionale del cardine la chiesa nota come Nea Ekklesia o Nea S. Maria, anch'essa riprodotta nel mosaico di Madaba. L'ampio edificio a tre navate, già iniziato dal patriarca Elia, fu completato da Giustiniano nel 543. Diversamente dalle costruzioni precedenti, la Nea Ekklesia non segnalava la presenza di un luogo santo, ma era parte di un progetto di ampliamento della città. Le sue fondazioni, come pure le cisterne sotterranee adiacenti all'edificio e dotate di un'iscrizione dedicatoria che menziona esplicitamente Giustiniano, sono state portate alla luce di recente; Avigad (1980) ipotizza che anche il prolungamento meridionale del cardine possa essere opera di Giustiniano.Dell'inizio dell'età cristiana si è conservato un buon numero di mosaici pavimentali, la cui decorazione più consueta consiste in un intreccio di motivi geometrici e tralci di vite".

Si può consultare questa fonte nel sito dell'Enciclopedia Treccani. Ecco il link:




Possiamo anche vedere la collocazione della Chiesa di Santa Maria Nuova nel mosaico di Madaba:

 La Chiesa di Santa Maria Nuova è segnalata con il n. 12 nella cartina



Qui si può vedere la parte del mosaico di Madaba 
nella parte riguardante la città di Gerusalemme


Nessun commento:

Posta un commento